Ho scattato questa foto lo scorso 20 aprile all’Ammonite, a due passi da Roma, durante il Residenziale Il Potere delle Donne SelSagge* – l’Arte della Menopausa.

Tutte noi, le partecipanti al residenziale ed io, passeggiavamo nel magnifico giardino della casa, un ampio spazio verde con alberi diversi (querce, cipressi, salici, olivo, mimosa …), un grande prato curato e tosato davanti casa e una parte del terreno, un pò più in là, lasciata libera di crescere.

Stavamo sperimentando il secondo e il terzo potere dei cinque della menopausa, poteri su cui sono basate le c’arte della menopausa e ancora prima i percorsi personali e di gruppo con cui accompagno le donne a prepararsi, attraversare o rivivere la trasformazione della menopausa e diventare pienamente se stesse, regine della propria vita. Eravamo in compagnia del Potere dello STARE e il Potere dell’ACCOGLIERSI in tutte le nostre parti: quelle conosciute e quelle nuove emerse nello Stare, quelle di luce e quelle di ombra, quelle che ci piacciono e quelle che non ci piacciono …

L’indicazione era di STARE in natura, lasciandoci ispirare e riempire dalla sua infinita capacità di Stare e di Accogliere sole, pioggia, vento …

Sono uscita a godere della bellezza e della natura intorno. Mi sono ritrovata a passeggiare al limitare del prato fra la parte curata e quella incolta, fra il taglio e la crescita spontanea, con una voglia crescente di avventurarmi lì dove tutto era naturale, un desiderio ardente di andare al di là, oltre il limite.

Mille pensieri e paure si sono subito affacciate a dire la loro: e se ci sono animali, insetti nocivi? e se i proprietari non vogliono che si vada al di là? e se mi bagno completamente le scarpe e i calzini (aveva piovuto la mattina e anche nel prato tosato c’erano ancora gocce d’acqua sull’erba)? e se … e se … e se … tante paure di “catastrofi” più o meno grandi o fastidiose.

Ho visto chiaramente che la paura mi stava bloccando, mi stava tenendo all’interno del conosciuto e facile. Non mi faceva andare oltre immaginando disastrosi scenari.

A volte il rischio è veramente alto e la paura ci salva la vita. Molto spesso, come mi stava accedendo quel giorno, la paura blocca dei moti dell’anima, zittisce un intuito sano, un’ispirazione della parte più saggia e divina di noi.

Ho accolto quelle mie paure e, con loro, mi sono incamminata nel parto incolto. I primi passi sono stati difficoltosi, l’erba era fitta, alta fin quasi al ginocchio e ancora bagnata. Poi il passo s’è fatto più sicuro e agile. Il sole davanti a me sembrava chiamarmi e incitarmi a continuare.

Ho fatto ancora qualche passo e mi sono fermata a sentire il cuore che batteva, l’aria fresca sul viso mista al calore del sole, la leggera umidità nei piedi e soprattutto un senso di morbida pienezza, letizia e pace.

Mi sono accucciata e ho fatto questa foto. Un semplice promemoria per la bellezza dei piccoli passi nell’Oltre, al di là dei limiti interni ed esterni.

Ognuna delle Donne del Residenziale ha avuto una comprensione, un’intuizione, un’ispirazione dal contatto con la natura per il loro Stare e il loro Accogliersi, ognuna per quello di cui aveva bisogno.

Le ringrazio una per una e tutte insieme per la loro grande autenticità, la capacità di mettersi in gioco, la fiducia nell’accogliere e sperimentare le proposte, l’abilità di mettersi a nudo, il rispetto per ognuna e per il gruppo, la gioia di riconoscersi e ritrovarsi.

Grazie a Madre Natura, grande ispiratrice e Madre accogliente che dona a piene mani e che riceve i nostri passi e le nostre cure in un circolo virtuoso di evoluzione planetaria. “Io sono uno con la Terra. La Terra ed Io siamo una sola mente”, Josè Arguelles Manifesto della Noosfera

E grazie alla potenza dell’osare. Mi vengono in mente queste parole tratte da “Francesco, l’uomo che parlava agli uccelli” di Daniel Meurois:
“Avevo osato, Chiara, capisci? Avevo osato! Osare è un primo passo, e precisamente ciò che per lo più non riusciamo mai a fare in questo mondo. Tentare una follia per non continuare a dormire … Piantare un po’ di vita invece di ripetere sempre gli stessi gesti certi, le stesse parole così ragionevoli,”

Quale follia, piccola o grande, puoi tentare oggi per non continuare a dormire? Come puoi piantare un pò di vita nella tua vita?

Un piccolo passo verso la Gioia di Essere … Donna

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