Il nutrimento di cui scrivo riguarda il mangiare in senso ampio. E’ ciò che favorisce, sostiene, cura, dona forza, vigore alla Vita del corpo, delle emozioni, della mente, dell’anima, dello spirito.
Nell’induismo An-na-purna (parola che ha la stessa radice di nutrimento) rappresenta uno degli aspetti della Devi, è la dea che “offre il cibo”, e viene venerata come la Madre Divina, colei che può fornire il nutrimento illimitato sia materiale che spirituale a tutti gli esseri umani. Detta anche dea del pane quotidiano e del nutrimento. Annapurna ha dato il nome a una delle montagne più alte del mondo, che con i suoi numerosi torrenti nutre i campi e i pascoli delle valli sottostanti.
In ebraico la radice verbale hanan significa favorire o concedere la grazia.
E’ proprio in questo senso ampio e totale di grazia, di abbondanza, di favorire e sostenere a 360° la vita dell’Essere umano che la parola Nutrimento entra a pieno titolo fra le 21 per la nuova Umanità.
Il maggior nutrimento lo traiamo dall’essere intimamente con noi stessi, dallo stare con quella parte di noi che sa, senza fare altro. E’ il regalo più grande che possiamo farci in questo lungo stra-ordinario periodo che stiamo vivendo.
Lo descrive magnificamente in questa poesia Chandra Livia Candiani, Hai bisogno di te.
Hai bisogno di te hai bisogno di questo tempo in cui non si cucina e non si prega si sta. Soli e improvvisati abbandonati e senza senso si sta, frastornati e vuoti. Si sta. E l’indomabile fiducia accucciata fuori dalla porta come un cane folle di devozione dorme sonni che contengono alba.
Suggerimenti per il corpo
Oggi semplicemente osserva come nutri il tuo corpo, senza giudizio, senza confronto. Siamo imprefezionisti, no?
Quali nutrimenti gli dai? Quali veleni? Quando? Cosa fai mentre mangi, ti distrai guardando la televisione, il cellulare, il giornale … o stai lì con il tuo nutrimento?
Ascolta come risponde il corpo al nutrimento che gli dai e al modo con cui glielo dai.
Questa è la prima e l’unica parola inventata delle 21 per il 2021. Si, inventata, non da me, ma da Rob Breszny, astrologo, scrittore e musicista americano. L’ha inserita nell’oroscopo del segno del capricorno nel mese di settembre 2020. L’ho subito adottata.
Soffriamo tutti, chi più chi meno, per il mito della perfezione. Molti per un aspetto fisico ideale, altri per un comportamento, un’ideologia, un modo di pensare, una dieta, un partner. Cerchiamo la perfezione, calpestando spesso umanità, creatività, diversità.
L’ispirante coppia formata da Maura Gancitano e Andrea Colamedici, filosofi, scrittori, pensatori e fondatori del progetto Tlon, ha così commentato e sostenuto Breszny:“C’è un concetto molto bello ideato dall’astrologo Rob Brezsny: l’”imperfezionismo”. Serve a identificare quel tipo di persone che non si lascia sopraffare dall’ansia del perfezionismo e gode delle anomalie della vita. Gli imperfezionisti sanno, con Borges, che soltanto insieme al disordine la simmetria trova il suo senso. In altre parole, sanno che “perfetto” significa “chiuso”, e cioè “che non lascia spazio” ad altri innesti. E che, quindi, se vuoi divertirti davvero devi imparare ad amare l’imperfezione.Gli imperfezionisti non escludono affatto la perfezione dalla loro vita. Semplicemente smettono di cercarla nelle azioni e nelle persone. Non costringono più il mondo ad entrare dentro le cornici: accettano che la penna dell’esistenza scriva anche (e soprattutto) fuori dai bordi. Sentono la perfezione della Vita che si manifesta nella relazione tra le infinite imperfezioni. Cercano e generano la meraviglia degli “errori”.Diventa anche tu imperfezionista!“
Mi unisco al loro invito, diventiamo imperfezionisti! Il quadrifoglio, tanto per fare un esempio, è un trifoglio imperfetto.
Suggerimenti per il corpo
Il corpo è il luogo dove, non solo le donne, giudicano e spesso soffrono le “imperfezioni”, reali o immaginarie, rispetto a canoni di bellezza standardizzati e imperanti.
Quale aspetto fisico, quale parte del tuo corpo giudichi imperfetta? E se fosse il tuo quadrifoglio? Come sarebbe considerare quella parte, quell’aspetto il tuo portafortuna?
Ecco qui un’altra parola sanscrita che, come scrivevo a proposito di Mudita, è impossibile da tradurre con una sola parola perchè racchiude in essa un concetto ampio e sfaccettato. Tento una spiegazione frutto di vent’anni di yoga e meditazione.
Dharma è un concetto spirituale di fondamentale importanza nel buddismo e nell’induismo, indica la “legge divina“, il “dovere” il “comportamento retto“, “l’ordine naturale delle cose”.
O per dirlo in rima sorridendo
Il Dharmanon è karma non è tarma è una pacifica arma una nobile norma per tenersi in forma segui la sua orma tutto in sacro trasforma.
Suggerimenti per il corpo
Prendo in prestito queste parole di Frederick Lenz per introdurre i suggerimenti di oggi che possono essere usati non solo per il corpo.
“Le anime hanno viaggi diversi. La cosa migliore da sapere non e’ ciò che gli altri devono fare, ma ciò che tu devi fare. L’introspezione è essenziale per trovare il proprio dharma e il proprio ritmo.”
Prenditi il tempo di fare un pò di introspezione oggi su queste domande: “Sto vivendo al ritmo giusto per me? Dormo abbastanza? Mangio per quello di cui ho bisogno? Muovo il corpo per mantenerlo attivo e in forma?”L’introspezione non ha giudizio, senso di colpa o altro, semplicemente osserva e poi dharmicamente agisci.
Abbiamo già incontrato il respiro nei suggerimenti per il corpo della sesta parola: presenza.
Respiro formato da RE, che indica la ripetizione di un’azione anche al contrario e da SPIRO, “soffiare”. Dal sostantivo al verbo, all’azione, per quanto involontaria. Io Respiro. Io sono viva. La vita scorre nel mio corpo grazie al Respiro.
Togliendo re, cioè smettendo ripetere l’azione, io spiro, lascio questo piano di esistenza terrena. La nostra vita inizia con la prima inspirazione e termina con l’ultima espirazione, né più, né meno. Questa riflessione fa nascere in me, e forse anche in te, un senso di gratitudine, di meraviglia per la forza vitale del respiro che diamo per scontato.
In quante situazioni diverse usiamo la parola respiro! C’hai mai fatto caso?
“Ho bisogno di un attimo di respiro”. “Mi manca l’aria in certe situazioni” ”Quella relazione mi soffoca” “Questa vista allarga il respiro” “Un progetto di ampio respiro”
E’ sempre una metafora per un senso “Sollievo, liberazione, tregua o sosta, pace, liberazione da fatiche, impegni affannosi, preoccupazioni”.
Suggerimenti per il corpo
Riprendiamo il suggerimento della parola presenza. Repetita juvant. Abbiamo a portata di mano in ogni istante uno strumento sicuro per tornare in uno stato di presenza: il respiro. Ogni volta che portiamo l’attenzione al respiro, torniamo qui nel corpo, nella vita, nel dono che è la vita. Oggi quante più volte puoi, per esempio ongi volta che prendi il cellulare in mano, porta l’attenzione a due tre respirazioni prima di proseguire ad usarlo. Osserva cosa accade.
Mudita è la settima delle 21 parole che ti propongo per il 2021, è forse quella che amo di più, per una serie di motivi, personali e non.
E’ una parola sanscrita e, come spesso accade nelle lingue antiche all’origine di quelle che parliamo oggi, racchiude in sé un concetto ampio ed ha un potere vibrazionale – ma questo lo vedremo meglio nei suggerimenti per il corpo.
Mudita significa ESSERE GIOIOS@, GIOIRE della GIOIA di un ALTRO
Fai un respiro.
Ascolta
MUDITA – Gioire della Gioia di un’altra persona
Cosa senti in te? Cosa ti suscita questa parola? Quando ti è capitato di gioire per la gioia di un altro? Come stavi? E quando qualcun altro ha gioito con te della tua gioia? Cosa hai provato? Come sarebbe non provare invidia per la Gioia dell’altro, ma condividerla sinceramente. In una parola agire Mudita. Non è meraviglioso?
Immagino che nella nuova umanità ciò accada naturalmente, che i bambini crescano con questa capacità.
Come scrivevo sopra il sanscrito è una lingua vibrazionale. Significa che non è il suono a dare importanza alla parola ma la vibrazione che trasmette. L’alfabeto sanscrito è formato da sillabe il cui suono accede al corpo attraverso diverse vibrazioni, toccando punti specifici. Queste sillabe si chiamano Mantrika che significa “Piccola Madre” perché in ognuna è insita la capacità di manifestare e creare l’energia e la vibrazione di ciò che si sta evocando. Questo è il potere del sanscrito. Puoi utilizzare la parola di oggi come un mantra. Puoi ripetere silenziosamente dentro di te o ad alta voce “Mudita, Mudita, Mudita” tutte le volte che vuoi e per tutto il tempo che vuoi. E’ un suggerimento non solo per il corpo, in realtà. Dopo le tue ripetizioni fermati ad ascoltarne l’effetto nel corpo, nella mente e nel cuore.
L’acqua è l’elemento più presente sul nostro pianeta e nel nostro corpo. Parto da questo per introdurre la sesta parola: PRESENZA. Come sarebbe la nostra vita senza la presenza dell’acqua? Come sarebbe la nostra vita senza la nostra presenza, senza uno stato di presenza a noi stessi? La presenza di cui intendo parlare è molto più di “essere qui”, non un atto di presenza è uno stato.
L’unico stato in cui possiamo tenere in mano le redini della nostra vita piuttosto che cederele “al pilota automatico che affolla la nostra mente con tutte le cose che dobbiamo fare, con le cose che ci diciamo, con quello che noi attendiamo che verrà, con il lamento di quello che non abbiamo.” per dirlo con Erica Poli nell’intervista che puoi ascoltare qui per intero.
Per Eckhart Tolle la presenza è “Allineamento completo con il momento presente, senza lamentarsi di nulla.“ Senza lamentarsi di nulla.
Suggerimenti per il corpo
Abbiamo a portata di mano in ogni istante uno strumento sicuro per tornare in uno stato di presenza: il respiro. Ogni volta che portiamo l’attenzione al respiro, torniamo qui nel corpo, nella vita, nel dono che è la vita. Oggi quante più volte puoi, per sempio ongi volta che prendi il cellulare in mano, porta l’attenzione a due tre respirazioni prima di proseguire ad usarlo. Osserva cosa accade.
20 marzo 2021 equinozio di primavera. Quali parole e sensazioni evoca la primavera? Rinascita, nuovo inizio, sbocciare, fiorire, tepore, aria nuova, luce … in una parola GIOIA.
Gioia, la nostra quinta parola, da non confondere con la felicità. Per comprendere la differenza cito Brene Brown nel suo libro I doni dell’imperfezione dove riporta l’esito di una ricerca sull’origine di queste due parole fatta da Ann Robertson, pastore metodista, scrittrice e direttrice della Massachusetts Bible Society.
“Il termine greco per felice è makarios, che veniva usato per descrivere la libertà dei ricchi dalle cure e dalle preoccupazioni comuni, o per indicare una persona che riceveva una qualche fortuna, come denaro o salute. La Robertson lo paragona al verbo greco chairo, gioire. Gli antichi greci definivano il chairo come “il culmine dell’essere” e il “buonumore dell’anima”. Scrive la Robertson: “Chairo, ci dicono i greci, è qualcosa che si trova solo in Dio, e si accompagna a virtù e saggezza. Non è una virtù da principianti: è un culmine.Dicono che il suo opposto non è la tristezza ma la paura”
La gioia è quindi qualcosa di più intimo, totale, profondo, coinvolge l’essere nella sua totalità tanto da raggiungerne il “culmine”. La gioia non è l’estasi, è qualcosa di più terreno, è il buon umore dell’anima, quello che si può provare guardano un pesco in fiore, un cucciolo di qualche animale, un bimbo giocare, o ascoltando un brano musicale.
Cos’è che ti da Gioia? Ti sei mai fermat@ a pensarci? Da quanto tempo non ti senti pien@ di Gioia? Puoi sintonizzarti con lei? La Gioia è sempre lì ad accoglierci, come ci ricorda Jalal al Din – Rumi
Vieni, vieni, chiunque tu sia, vagabondo, devoto, fuggitivo. Non ha importanza. La nostra non è una carovana di disperazione. La nostra è una carovana di gioia infinita. Vieni, anche se per mille volte hai rotto il tuo voto. Vieni, vieni, ancora una volta. Vieni.
Suggerimenti per il corpo
Che ne dici di allenarti alla Gioia? Come? Inizia così: metti una musica che ami, una con un bel ritmo. Può essere Primavera di Marina Rei, tanto per restare in tema. E danza, lascia che il tuo corpo si muova come vuole al ritmo della musica, senza giudizio, senza movimenti preconfezionati, semplicemente danza! Lascia che il corpo gioisca del movimento, è fatto proprio per muoversi con tutte quelle articolazioni che ha e posizioni che può assumere. Danziamo, danziamo altrimenti siamo perduti, diceva Pina Bausch
Dopo semplicità, fiducia e amore eccoci arrivati alla quarta parola: coraggio, il moto del cuore, l’agire del cuore.
“Quando riusciamo a trovare coraggio ci liberiamo della coazione del senso di inferiorità e non sentiamo più il bisogno di lottare contro gli altri. La paura è una grande devastatrice dei rapporti umani. Il misantropo, se gli viene restituito il coraggio di fondo, improvvisamente si sente liberato di gran parte della propria insicurezza e diventa capace di collaborare con il gruppo” scrive Rollo May ne L’arte del counseling.
Si, ma come si fa a ri-trovare il coraggio quando tutto intorno ci spinge alla paura? Quando quello che accade è talmente grande che sembra toglierci la speranza? Quando ci sentiamo privi di forza e senza alternative?
Una storia per il cuore
Le fiabe, maestre di vita per piccoli e grandi, ci possono venire in aiuto. Direi che Il principe senza paura dei fratelli Grimm sia la fiaba perfetta. Leggila qui o, se preferisci, ascoltala qui.
E’ probabile che mentre leggevi o ascoltavi la fiaba siano sorte al tuo interno delle domande Ma che significa storia? Chi è il principe? Cosa c’entra con me? Cosa posso fare io ora? Chi è il gigante, e il leone? Claudio Tomaello ci aiuta a rispondere alle nostre domande in questo video registrato durante il primo severo lock down.
Buona visione e buona ispirazione. Continua a leggere sotto il video i suggerimenti per il corpo.
Suggerimenti per il corpo
Quante volte hai immaginato di fare più attenzione all’alimentazione, di iniziare un serio regime alimentare? O anche di fare più sport, più movimento? O di stare più a contatto con la natura?
Ecco, oggi può essere un buon giorno per farlo, per prendere il coraggio a due mani, anche con i piedi, e fare un piccolo gesto per iniziare, per realizzare quel proposito tante volte ripetuto nella mente. Chiama il nutrizionista. Semplicemente mangia meno, mangia meglio. Vai a fare un passeggiata al parco. Se preferisci fai in casa l’attività che desideri, quella che facevi anni fa e ti piaceva molto. Ci sono tanti video di ottima qualità in internet ormai. Personalmente ho ritrovato gli esercizi Longevity Energetic Experience, pratica che avevo imparato, pratica e insegnato anni fa. Il mio corpo è estremamente grato ed è decisamente rifiorito. Essendo in forma è un grande sostegno per la mente e per il cuore. Come dire mens sana in corpore sano.
Ed eccoci arrivati alla terza delle 21 parole per il 2021: AMORE. La parole più usata e, forse, meno compresa e realmente praticata delle 21.
E’ un tema così centrale, ampio, dalle mille sfaccettature che vorrei condividere solo delle domande e lasciare che le risposte vengano dall’interno, per ognuno le proprie, oltre il preconfezionato, oltre l’esperienza quotidiana.
Cos’è l’amore? Come lo riconosco? Dov’è? Dentro di me, fuori di me? Dove lo sento? C’e differenza fra l’amore che si prova per i figli, le amiche, l’amante, i genitori, un amico a quattro zampe, un luogo, un elemento, il pianeta, l’universo, Dio? Se c’è, qual è?
Spesso al sostantivo amore si aggiunge l’aggettivo “incondizionato”. Cos’è l’amore incondizionato? E’ alla portata dell’essere umano o è qualcosa che appartiene al divino? Come riconosco l’amore incondizionato?
Oggi prendo in prestito le parole del sommo poeta che conclude così la Divina Commedia
Amor che move il sole e le altre stelle
E’ vero che è l’amore che move il sole e le altre stelle”? Se così è come può muovere l’essere umano in ogni sua azione? Il pianeta in cui viviamo potrà mai diventare il regno dell’amore incondizionato?
Anni fa ho sentito un discorso di Gurumayi Chidivilasananda, Maestra spirituale a capo del sentiero Siddha Yoga, nel quale diceva che le azioni degli esseri umani nascono o dalla paura o dall’amore. C’è molta paura negli animi in questo periodo, a volte espressa attraverso la rabbia, a volte con l’isolamento o il congelamento del pensiero, dei sentimenti e delle azioni. E questo distanzia sempre più dagli altri e, ancor peggio, da noi stessi.
La luna nei pesci, ciclo iniziato il 13 marzo scorso, ci ispira alla scelta dell’amore. In questo video puoi saperne di più, in particolare dal minuto 13 più o meno.
Possiamo fare questo cambio e scegliere l’amore? Possiamo cambiare vibrazione e lasciarci guidare dall’amore? Come? Le stelle stanno dalla nostra parte. Possiamo alzare ogni tanto gli occhi al cielo per ricordarcelo.
Suggerimenti per il corpo
Anche qui continuo con le domande. Cosa significa amare il mio corpo? Cosa significa in termini di azioni concrete, non di ciò che dovrebbe essere.. Quali azioni, gesti, scelte posso fare oggi per amare il mio corpo? Posso iniziare da qui.
Prendo in prestito le parole di Jovanotti nella famosa canzone “Mi fido di te”.
Cosa sei disposto a perdere per fidarti e affidarti?
Il Matto dei Tarocchi, anche lui in bilico sopra il burrone, è matto veramente o ci suggerisce qualcosa? Cosa abbiamo bisogno di lasciare andare per avere fiducia in se stessi, negli altri, nella vita?
Forse fa male eppure mi va Di stare collegato Di vivere d’un fiato Di stendermi sopra al burrone E di guardare giú La vertigine non è Paura di cadere Ma voglia di volare Mi fido di te, mi fido di te, mi fido di te Mi fido di teIo mi fido di te COSA SEI DISPOSTO A PERDERE
Se vuoi saperne di più sulla parola Fiducia, il suo significato, le sue origini e qualche interessante curiosità leggi qui
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