Inner net – la via dell’integrazione 2. Imparare a chiedere e a ricevere

Lo scorso solstizio d’inverno ho pubblicato sul mio profilo Facebook un post sulla mia intenzione di scrivere un diario ispirandomi al #iltempochecivuole del 2018. Non un diario giornaliero in diretta come allora, ma una cronaca in “differita” del lungo ciclo trasformativo iniziato allora e terminato lo scorso dicembre.

Tutto si trasforma in continuazione nella vita ed è già iniziato per me un nuovo ciclo che sarà tanto più potente e autentico quanto profondo e sincero sarà il riflettere e lo scrivere su quello appena concluso. Scrivo per me quindi con l’intento e l’augurio che sia in qualche modo d’aiuto anche a te che stai leggendo.

Inizio da quel fatidico agosto 2018 quando mi ruppi il perone sinistro per un incidente assai strano che non è il caso di raccontare ora.
Ambulanza, ospedale, trazione, operazione, placca, 6 giorni ricoverata e poi finalmente a casa con il divieto di poggiare il piede a terra per i successivi 60 giorni.

Cancellata di colpo qualsiasi possibilità di autonomia motoria e non solo.
Per me, abituata da sempre a sbrigarmela da sola, a non dover “chiedere mai”, a dare piuttosto che a ricevere, quei giorni sono stati una grande lezione e una profonda trasmutAzione.

Ho dovuto imparare a ricevere e a chiedere, e da lì una più profonda e autentica gratitudine.

Sono profondamente grata ai tanti “angeli” che mi sono stati vicini e presenti in quel periodo: mio figlio in primis, che ha preso in carica la gestione di tutto, me, le visite mediche, la casa, la spesa, continuando i suoi studi; mia sorella disponibile e accudente più di sempre; Carla con i suoi preziosi consigli e lezioni di yoga per il recupero della mobilità e della forma; le amiche e gli amici che sono venute a trovarmi in quelle che, con il senno di poi, definirei le mie personali prove generali del lockdown.

Ricevere, quasi più che chiedere, 5, 10, 20 volte al giorno è stato un continuo e incessante lavoro: decontrarre, sciogliere, ammorbidirmi, lasciare andare.
Ogni attenzione, cura, riguardo, cibo, acqua, carineria ricevuta o richiesta portava via un velo, un pezzettino di quella corazza che r-esisteva al mio interno, nonostante quasi trent’anni di meditazione, lavori personali, percorsi e pratiche di vario genere.
D’altronde come sarei potuta riuscire a “cavarmela da sola” senza una corazza che nascondeva, a me stessa per prima, la fragilità, la vulnerabilità ma anche la morbidezza e la dolcezza del mio Essere?

Ho chiesto e ricevuto un prezioso aiuto anche da “angeli” più sottili e invisibili. 
L’incidente era stato così particolare, a cominciare dalla data 18.8.18, che non poteva essere un caso (so che nulla accade a caso, ma certe volte è veramente evidente). Sentivo chiaramente che c’era un messaggio per me, ma non riuscivo a decifrarlo, a comprenderlo.
Ho iniziato così una ricerca ad ampio raggio e ho trovato molte cose interessanti.
Lo Tzolkin, il sacro computo del Tempo dei Maya galattici, che da allora illumina con la sua saggezza le mie giornate e la mia visione di ciò che accade.
E poi canalizzazioni e letture il cui significato profondo mi è parso molto più chiaro ora, a distanza di più di tre anni, in questo particolare periodo che stiamo vivendo.

Nella prima canalizzazione le guide mi dissero fra l’altro: “Sei un seme di Luce, cara sorella, e vorremmo che tu lo ricordassi ogni volta che il tuo io umano ti dice che dovresti fare o essere di più. Perché L’unica cosa che dovresti fare è essere te stessa”.

Mi ricordo che la prima cosa che pensai, un pò contrariata, fu: “Che vuol dire essere me stessa: un seme di Luce? Cosa devo fare per essere me stessa?”

Mi ci è voluto un pò per togliere di mezzo quel fare e iniziare ad Essere …
Come concludo sempre “Un piccolo – importante – passo verso la Gioia di Essere”.

Inner net – la via dell’integrazione
1. Introduzione
2. Imparare a chiedere e a ricevere
3. La tigre, la chiocciola e la magia della lentezza
4. La guerra dentro
5. Jesus Christ Superstar, Giuda e il Disegno più grande
6. L’abbraccio
7. Il complikin

, , , ,
Articolo precedente
Inner net – la via dell’integrazione 1. Introduzione
Articolo successivo
Inner net – la via dell’integrazione 3. La tigre, la chiocciola e la magia della lentezza
Menu