Guerra e pace, dentro e fuori: la scelta è ad ogni istante

Qualche mattina fa, passeggiando sul lungo lago di Trevignano, mi chiedevo come sia stato possibile che l’essere umano abbia inventato la guerra vivendo in questa meraviglia di pianeta. In quel momento ricevetti il whatsapp che riporto qui sotto, un invito ad un piccolo gesto importante e, a mio avviso, efficace per la pace. È stata una sorta di risposta sincronica a quello che stavo domandando all’Universo, più che a me stessa. È proprio vero: “chiedete e vi sarà dato”.

Il messaggio proposta

“Cari fratelli, sorelle, amici, amiche……..
mai abbiamo avuto ogni giorno così tanta insicurezza, un mondo così sofferente per l’oppressione di tanti governi, per tanti vizi, crimini, corruzione, violenza, abusi e paura per il futuro dei nostri giovani.
Prendendo spunto da un’iniziativa presa durante la Seconda Guerra Mondiale, in cui un consigliere del primo ministro Winston Churchill organizzò un gruppo di persone che, a un’ora stabilita, tutti i giorni, si fermavano, qualunque cosa stessero facendo, per pregare in comunione per la pace, per la sicurezza e per le persone in Inghilterra.
Fecero così tutti i giorni ed era come se la città rimanesse sospesa, tale era il potere della preghiera comunitaria.
Il risultato fu così prodigioso che, in poco tempo, cessarono i bombardamenti!!!
Adesso noi stiamo organizzando nuovamente, un gruppo di persone di differenti nazionalità, che preghino *un minuto* per la sicurezza dei nostri paesi, per la fine dei problemi che ci opprimono e ci angustiano e perché Dio guidi le decisioni dei nostri governanti.
Ci uniremo in preghiera nei seguenti orari:
Espanha h. 16:00
Portugal h. 15:00
Ilhas Canárias h. 15:00
Costa Rica h. 20:00
Colômbia h. 19:00
Nicarágua h. 20:00
Equador h. 19:00
Guatemala h. 20:00
México h. 20:00
Panamá h. 19:00
Honduras h. 18:00
El Salvador h. 20:00
Venezuela h. 18:00
Uruguai h. 17:00
Paraguai h. 17:00
Brasil h. 18:00
Argentina h. 17:00
Chile h. 17:00
Italia h. 16:00


Vi invito, se volete, ad aderire a questa iniziativa. Ci fermeremo per un *minuto* tutti i giorni, negli orari indicati, per chiedere la pace nel mondo, perché abbiano fine i conflitti e si ristabilisca la tranquillità in tutte le nazioni della terra e perché le famiglie cerchino in Dio la loro sicurezza e salvezza.
Se comprendessimo l’enorme potere della preghiera, resteremmo sbalorditi.
Se puoi, invia questa richiesta ai tuoi contatti, possiamo ottenere un miracolo con la nostra preghiera.
Predisponi la sveglia sul tuo telefono ogni giorno, nell’orario stabilito per il tuo paese, e prega un minuto per la pace 🙏🙏🙏.”

Se non sia come pregare, e anche se lo sai fare, questa di Jeff Foster è una magnifica possibilità,

La preghiera di Jeff Foster

Prego per Israele.
Prego per la Palestina.
Prego per tutte le persone, ora.
E se mi condannate per essermi schierat@,
o mi giudicate perché non mi schiero,
allora forse non capite la profondità di questo amore.

Perché l’amore stesso è la preghiera.
E colui/colei che prega.
E il desiderio e la luce.
E l’oscurità e la risposta.

E così prego anche per voi.
Per tutte le parti in conflitto.
Per tutt@ i/le bambin@ che lottano dentro di voi.

E prego per voi affinché possiate conoscere
la Consapevolezza prima dell’identità.
Prego perché possiate conoscere l’Io Sono.
Prima di essere un palestinese.
Prima di essere un israeliano.
Prima di essere ebreo, musulmano, cristiano, buddista, indù o ateo.
Prima della divisione stessa.
Prima di qualsiasi nozione di Dio o della sua assenza.
Prima del tempo.

Prima che tutto questo iniziasse.
Prima del mondo,
della gioia e del dolore di vivere.
Prima del territorio e della storia.

Io sono ciò che siete.
Sono la rabbia, il dolore, la solitudine.
La paura. Il cuore vulnerabile.
L’impotenza. Il tremore.

E attraverso questi occhi non duali,
forse possiamo finalmente amarci.
Nonostante le nostre convinzioni.
Nonostante la nostra antica rabbia e la nostra brama di vendetta.
Nonostante la religione.
Nonostante quello che i libri sacri
ci dicono di pensare.

Tu sei mio fratello.
Mia sorella.
Mio figlio.
Mia madre.
Mio padre.
Prego affinché l’amore pervada il mondo.
Prima che sia troppo tardi.

Prego per il risveglio.
Prego per la Palestina.
Prego per Israele.
Prima che sia troppo tardi.

Prego per tutti@ i/le bambin@
Tutte le madri e i padri.
Sorelle e fratelli.
Amic@ e nemic@.

Prego per la fine delle ostilità.
Prima che sia troppo tardi.

Prego per tutte le persone che sono spaventate in questo momento.
Prego che la mia piccola e triste preghiera sia d’aiuto in qualche modo.
Anche in un piccolo modo.
Anche in un modo minuscolo.
Prego per voi.
Prego per me.
Prego per noi.
Prego…

Cosa accade dentro di noi?

Oltre alla preghiera delle 16 è importante, a mio avviso, essere consapevoli di cosa accade all’interno di noi stess@ nella vita quotidiana. Teoricamente siamo tutti per la pace, ma di fatto non è esattamente così. Il mondo ne è la dimostrazione.

Allora come possiamo fare? Prima di entrare nel giudizio o non appena diventiamo consapevoli di star giudicando, queste domande, ispirate da Francesca Ollin Vannini, possono essere d’aiuto.
Per me lo sono state e soprattutto è stato utile stare con tutto ciò che emerge dentro di me: emozioni, dolori, ricordi …

A cosa mi serve la situazione che sta accadendo a me, o nel mondo?
Cosa sto mettendo in campo io per attrarre quella persona, evento, circostanza?
La guerra, il femminicidio, il tradimento subito o agito … cosa mi sta dicendo di me, dei miei meccanismi, delle mie paure?
Se non giudicassi la persona, la situazione … cosa sentirei?

Fra il 1973 e il 1974 Marina Abramovic, artista precorritrice della Performance art, fece una serie di performances intitolata Rhythms:
L’ultima Rhythm 0 si svolse a Napoli. Nella galleria Studio Morra l’artista è rimasta immobile per 6 ore e ha chiarito che non si sarebbe mossa qualunque cosa le avessero fatto. Su un tavolo posizionò 72 oggetti, alcuni erano di piacere, altri di distruzione, fiori, piume, profumi, un coltello, una pistola carica.
Ha invitato le persone a usare gli oggetti che vogliono come vogliono.
Abramovic ha detto: “Prima sono stati pacifici e timidi, ma rapidamente è salito fino alla violenza” “Quello che ho imparato è che, se lasci la decisione al pubblico, possono ucciderti. Mi sono sentita davvero violata, mi hanno tagliato i vestiti, mi hanno conficcato spine di rosa nello stomaco, uno mi ha puntato la pistola alla testa, un altro l’ha spinta via. Hanno creato un’atmosfera di aggressività. Dopo 6 ore mi sono alzato e ho iniziato a camminare tra il pubblico. La gente se ne andava, non riusciva a guardarmi in faccia. Scappavano al confronto”

È cambiato qualcosa dal 1974? Cosa ha spinto le persone a comportarsi in quel modo? Cosa ci spinge ancora a comportamenti del genere? Quante guerre abbiamo all’interno? Contro parti di noi che non ci piacciono e che giudichiamo continuamente, svilendo la nostra luce e la nostra bellezza, diventando i peggior nemici di noi stessi.
O contro qualcuno all’esterno che incolpiamo di averci fatto chissà quale torto, immedesimandoci nel ruolo di vittima o anche di carnefice. Neanche il salvatore riesce a salvare se stesso e gli altri, se si immedesima in quel ruolo, ignorando tutto il resto.

Ognuno di noi può scegliere in ogni istante pensieri, gesti e sentimenti di guerra o di pace, con se stess@ e con gli altri.

E ogni scelta, in ogni istante fa la differenza.

Senza giudizio, senza sensi di colpa, con grande compassione per sé e per gli altri.

Un piccolo passo verso la Gioia di Essere.

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