Salutando con gratitudine il 2018 diamo il miglior benvenuto al 2019

Mi ricordo da piccola i disegni delle cartoline di auguri delle Feste. Ce n’erano con il presepe, con l’albero di Natale, tutti luccicanti e pieni di porporina.

Poi c’erano quelle per gli auguri del nuovo anno dove quello che stava per finire era rappresentato da un vecchio, gobbo, mal messo, con la lunga barba bianca che era quasi cacciato via, per far posto al neonato anno nuovo.

Mi metteva a disagio vedere quel disegno, mi sembrava una cattiveria mandar via il vecchio anno a quel modo, specialmente se era stato bello. Mi sembrava arrogante quel nuovo anno piccolo piccolo che prometteva sempre pace, amore e salute a tutti, promesse che naturalmente non poteva mantenere, non per tutto l’anno e non per tutti. 

Il mio 2018 non è di sicuro un vecchio stanco e gobbo. E’ un masai, nobile e selvaggio. Si è mosso nella savana dei giorni dell’anno con generosità e sfide, con doni e trabocchetti, trappole e ricompense, riconoscimenti e … pause.

Voglio onorarlo prima che finisca, ringraziandolo di cuore per tutto, ma veramente tutto, ciò che mi ha portato: la fine del percorso e la certificazione di operatrice del Metodo TRE; il progetto “Benessere personale e Aziendale” creato e condotto con @Elena, filo rosso di tutto l’anno; il primo workshop in Francia, sogno accarezzato a lungo; la seconda edizione delle Giuggiole; le tante persone, giovani non ancora trentenni, donne in menopausa e oltre, che ho accompagnato ad attraversare ed andare oltre i disagi del momento; il panorama dalla cima al faro di Cordouan; le Pazze; l’impatto con i cani, l’operazione, la pausa da terra, la bolla spazio temporale, la trasformazione; #iltempochecivuole; le nuove amicizie, le vecchie che tornano e le vecchie che vanno; lasciar andare; chiedere; ricevere; suol mission; preparare nuovi progetti per il 2019.
Caro 2018, nobile e selvaggio Masai, ti celebro e ti lascio andare con un sorriso grato e quieto.

Come è stato il tuo 2018? Che personaggio è? Qualunque forma abbia preso il 2018 non cacciarlo via, salutalo con cure grato. La gratitudine spalancherà le porte al più bel 2019. 

Come puoi lasciare andare con gratitudine il 2018? Qui qualche suggerimento, se vuoi:
– fermati per un po’ di tempo in un luogo tranquillo
– spegni il telefono e qualsiasi altra possibile distrazione
– fai qualche bel respiro profondo e connettiti al tuo interno
– torna indietro nel tempo e ricorda tutto l’anno, meglio se con l’aiuto di un supporto, agenda cartacea/elettronica o qualsiasi cosa possa ravvivare la memoria;
– prendi nota delle persone con cui hai condiviso bei momenti o che ti sono stati di sostegno nell’anno. Ringraziali almeno in cuor tuo, meglio se in forma tangibile (telefonata, messaggio, audio)
– osserva se c’è qualche meccanismo che si ripete. Se è qualcosa che ti rimpiccolisce e ti spegne esprimi l’intenzione di lasciarla andare con la fine dell’anno.
– se il meccanismo che si ripete ti aiuta ad espanderti e a diventare più luminosa/o ringrazialo e portalo con te nell’anno nuovo;
– alla fine chiudi questo percorso nel modo che preferisci: congiungendo le mani in namaste 🙏🏻, con una danza, una preghiera, un disegno
– quando vuoi riaccendi il telefono e le altri fonti di distrazione che hai spento all’inizio.

Tanti piccoli passi verso la Gioia di Essere nel 2019.

Chissà quanti ne faremo insieme? Nel mondo virtuale o dal vivo, meglio ancora in tutte e due i modi. Buon 2019!

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