Sei Luce Splendente. Lasciati splendere per te e per il mondo

Ci sono giorni in cui essere felice non è per niente facile. Col tempo si può imparare a gestire le giornate “nere”,  i momenti bui. Ognuno adotta la sua tecnica. C’è chi corre o va in palestra, chi cucina per un reggimento, chi medita, chi balla, etc etc.

Qualcuno purtroppo continua a prendersela con gli altri, a lamentarsi e ad accusare il prossimo di quel che accade nella sua vita, evitando accuratamente di prendere la responsabilità delle sue azioni e dalla sua esistenza.

Nel corso del tempo ho praticato tutte le tecniche menzionate sopra, a parte correre e andare in palestra, alcune con estrema disciplina. Negli ultimi anni vario a secondo della giornata e del desiderio del corpo.

Ultimamente mi sono lasciata ispirare da un racconto che ho sentito da Michael Molin Skelton durante un seminario di Soul Motion. Era qualcosa che aveva a che fare con la nascita e le candeline del compleanno che a sua volta Michael aveva sentito da Susan Harper.

Ti sei mai chiesto perché soffiamo le candeline sulla torta il giorno del compleanno? Ci hai mai pensato?

Secondo Susan Haper, e non soltanto lei (*), al momento della nascita siamo, abbiamo dentro di noi e portiamo sul pianeta una Luce Splendente, ognuna diversa dall’altra e ugualmente luminosa. Ci incarniamo sulla Terra e viviamo per lasciare brillare e splendere in tutta la sua magnificenza quella Luce, la nostra personalissima Luce, attraverso le nostre azioni, le nostre scelte, la nostra quotidianità.

E le candeline cosa c’entrano? Il loro compito, ogni anno,  è quello di ricordarci quella Luce, un pro-memoria, un post-it luminoso per rinnovare il proposito con cui siamo venuti qui: lasciare splendere la Nostra Luce sul pianeta.

Non è fantastico?

Questo racconto mi ha . . . illuminato. Mi sono detta: “Sei Luce Splendente. Lasciati splendere per te e per il mondo” e subito dopo mi sono chiesta: “Come faccio a ricordarmelo, tutti i giorni, non solo il giorno del compleanno?” Micheal ci ha dato un suggerimento che ho ampliato e reso quotidiano, anzi volendo più che quotidiano. Tanto per essere sicura di non dimenticarlo.

Ogni volta che accendo una candela, o anche il gas per cucinare, mi ricordo della Luce dentro di me, sento la sua presenza, rinnovo la voglia e l’intento di lasciarla brillare. Per chi fuma potrebbe essere un pensiero da fare ogni volta che accende la sigaretta. Chissà che non possa essere un metodo gioioso per smettere di fumare?

Quello che mi piace di questa pratica è la sua semplicità, la possibilità di farla più volte al giorno, in qualsiasi momento. Un pro-memoria tanto potente quanto facile da praticare. Ho bisogno di questo tipo di pratiche in questo momento, semplici e potenti, da poter fare ovunque sia, nei giorni neri e in quelli felici.  Basta un fiammifero o un accendino e qualcosa da accendere, anche un piccolo pezzo di carta.

Un piccolo passo verso la Gioia di Essere.


(*) Aristotele parlava di Entelechia cioè una realtà che ha iscritta in se stessa la meta finale verso cui tende ad evolversi . Carl Gustav Jung  diceva “gli esseri umani vengono al mondo per realizzare una particolare opera. Quell’opera è lo scopo, ciascuno specifico per ogni persona. Se non la compi è come se una spada indiana di valore incalcolabile venisse usata per affettare carne putrefatta.”  James Hillman, psicanalista e filosofo americano, parlava della teoria della ghianda e del daimon.  Che si chiami luce, entelechia, ghianda o daimon, il concetto racchiude l’accettazione di un mistero, di qualcosa di innato che chiede solo di poter uscire allo scoperto rispettandone tempi e modalità, diverse per ognuno di noi.

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