LE gravità della situazione

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La gravità della situazione è sotto gli occhi di tutti, La rilevanza di ciò che sta accadendo non è tanto causata dalla letalità del coronavirus (di per sé più bassa, per la maggior parte delle regioni italiane, di quella per incidenti stradali, suicidi o malattie respiratorie causate da nanopolveri) quanto dai pesanti risvolti umani, sociali ed economici della gestione mediatica e istituzionale dell’emergenza sanitaria.

Umanamente ed emotivamente più della pandemia sta mietendo vittime l’Infodemia, la quantità di informazioni, spesso contraddittorie e fuorvianti, emesse dai media a tutte le ore, con modalità e termini da “bollettino di guerra” più che di semplice informativa o, meglio ancora, di educazione alla prevenzione e al rafforzamento del sistema immunitario.

A questo si aggiungono i DPCM, con attuazione immediata, che hanno effetti devastanti su intere categorie di lavoratori. L’ultimo decreto sancisce per il prossimo mese la chiusura totale di cinema, teatri, sale da concerto, palestre e la chiusura anticipata alle 18 di ristoranti e bar dopo aver, nei mesi scorsi, imposto loro normative “sanitarie” a cui gestori e titolari si erano attenuti nella speranza di poter riprendere normalmente le attività e il lavoro.

Riflettendo sulla gravità della situazione, mi sono resa conto che la soluzione non più essere cercata nelle strade battute finora. E’ necessario un cambio di paradigma, una rottura degli schemi sociali, economici e relazionali che ci hanno portato fin qui, una trasformazione radicale del modo di vedere e vivere ciò che sta accadendo, E lì ho avuto un’epifania.

La gravità è la preoccupante difficoltà, è la pesantezza della situazione, ed è anche una forza, la forza di gravità.

La forza della Terra, quella che tiene gli esseri viventi, – umani, animali, vegetali e minerali, – ancorati al pianeta, quell’attrazione che ci impedisce di disperderci nello spazio infinito, che ci rende tutti uguali, tutti terrestri. Se la gravità della situazione fosse il grido della Terra che ci chiama a tornare a lei? Se recuperare il contatto con la Terra fosse il modo per mantenerci saldi e non disperderci in questo periodo buio e pesante? Se connetterci di nuovo con la Terra, sintonizzarci con i suoi cicli naturali fosse la via recuperare visione ed energie per una nuova Umanità? .

Gravità quindi non come gravosità, ma come forza. La Terra non è nostra, noi siamo delle Terra.

Cosa significa tornare alla Terra?

Significa per esempio:
√ preferire spendere il tempo libero a contatto con la natura
√ abbracciare gli alberi del parco, del giardino, del bosco
√ addormentarsi la sera e svegliarsi la mattina portando la consapevolezza al respiro
√ ricordarsi di togliere la mascherina, quando la situazione lo permette, e godere dell’aria che entra e che esce
√ passeggiare, correre nel verde, in riva al mare, al lago, al fiume
√ nutrire la vista e l’anima con la presenza di animali, piante, minerali
√ fermarsi a contemplare il cielo, all’alba, al tramonto, di giorno, di notte
√ trovare sostegno negli oli essenziali, nelle pietre, nei cristalli
√ prendersi cura di piante e fiori
√ e anche prendersi cura degli altri terrestri, esseri umani come noi
√ coltivare, a seconda delle proprie possibilità, le erbe aromatiche in vaso, un piccolo orto sul terrazzo, un orto condiviso …
√ conoscere e sentire le pulsazioni della Terra
√ pulire e mantenere puliti giardini, boschi, spiagge, campagne ..
√ riconoscere l’abbondanza di cibo che la Terra ci offre a piene mani ed esserne grati
√ lasciarsi stupire dalla bellezza di un fiore, un paesaggio, una conchiglia, del suono della Terra
√ ….

I nostri corpi sono dei potenti ricetrasmettitori, il nostro sistema nervoso autonomo riceve ed emette in continuazione informazioni, co-regolandosi con ciò che gli arriva dall’interno e dall’esterno. In questo periodo i nostri corpi sono, per la maggior parte del tempo, immersi in un mare di paura, rabbia, disorientamento, distanza, delazioni, delusioni, scoraggiamento. Possiamo riemergere da questo mare come una Terra nuova, come un’Umanità nuova scegliendo a quale gravità dare spazio nella nostra mente, nel nostro corpo, nelle nostre giornate.

Ecco il senso de LE gravità nel titolo. Abbiamo la possibilità e la capacità di scegliere quale gravità seguire. Possiamo tornare alla Terra, ognuno con i suoi tempi, con i suoi modi, con intento e costanza.

Un piccolo passo verso la Gioia di Essere

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