Dalla Paura alla Compassione, passando per Rabbia, Tristezza e Gioia – La mappa delle emozioni secondo Gabrielle Roth

Uno dei primi libri che ho letto sulla danza e sull’espressione corporea è stato Le mappe dell’estasi di Gabrielle Roth

Nel retro-copertina del libro, scritto insieme a Lohn Loudan, è descritta così: “Gabrielle Roth è la creatrice dello sciamanesimo urbano. Un insieme di insegnamenti, suoni, movimenti e rituali adatto ai residenti nelle grandi aree urbane che vogliono riscoprire se stessi e la propria spiritualità.”

Gabrielle Roth è stata l’incarnazione di un arcobaleno infinito di forme di arte: danza, musica, scrittura, teatro, filosofia confluite ed espresse magistralmente nella danza dei 5 Ritmi© e in tutte le sue opere.

Amo molto Le mappe dell’estasi, ritorno a leggerlo spesso, è una guida, una mappa per l’essere umano, un percorso verso l’estasi. L’ho ripreso in mano il mese scorso per la preparazione di E-Motion, emozioni in movimento, il seminario di espressione corporea e artistica nel secondo anno di formazione di Ghenesis, scuola di crescita personale e formazione in Respirazione Consapevole Sistemica®. Quello che segue è un estratto del secondo capitolo dal titolo “Esprimere il cuore” in cui è riportata la Mappa delle emozioni.

” … Dobbiamo sgombrare i nostri armadi emozionali,  mettere ordine nelle nostre emozioni fondamentali.

I sentimenti non sono né negativi né positivi: sono solo forze elementari della nostra energia vitale con le proprie vibrazioni e funzioni. Sono essenziali per la nostra salute e il nostro benessere. Fondamentalmente la paura protegge, la rabbia difende, la tristezza libera, la gioia solleva, la compassione unisce. La paura è vicina alla superficie del nostro io, la rabbia è più profonda, la tristezza e la gioia vengono sempre più dall’interno di noi e la compassione emana dal profondo del nostro essere. Ciascuna è un livello e una vibrazione di energia che deve scorrere liberamente se vogliamo essere realmente radicati nel presente.

PAURA

La paura è un’emozione vitale. … La paura è vostra amica, è il radar che vi guida nel vostro viaggio attraverso la vita. E’ un istinto basilare della sopravvivenza umana, fisica, psicologica, spirituale. Antenne sensibili ben sintonizzate sui segnali di pericolo ci mettono in grado di individuare e affrontare le minacce mentre si presentano. La paura ci insegna a prestare attenzione a quello che sta succedendo, e un senso della paura ben sviluppato ci permette di rimanere in equilibrio dinamico in un mondo che è inevitabilmente insicuro e imprevedibile. … Se non prestiamo attenzione ai segnali specifici della paura, quell’energia si trasforma in paranoia generalizzata, un perenne stato di allarme che si impadronisce della nostra vita. … Quello di cui abbiamo bisogno, quindi, è di liberarci dalle nostre vecchie, diffuse, implose ansie, in modo da poter aver paura di quello che realmente minaccia il nostro benessere. … Non dobbiamo aver paura della paura. Non dobbiamo essere imbarazzati o immobilizzati dalle nostre paure. Dobbiamo dare loro la giusta attenzione e la giusta espressione quando si manifestano. … La paura correttamente incanalata produce un impegno pienamente consapevole.

RABBIA

… La rabbia è una reazione tesa a proteggere l’integrità contro l’invasione dei vostri confini personali. E’ un “no” a un qualcosa di sbagliato, a una violazione. Stabilisce confini e alza barricate. La vera rabbia è tagliente come un coltello. E’ rapida, chiara, non ha bisogno di spiegazioni. … Non c’è niente di più pulito, di più efficace della giusta rabbia. La rabbia autentica è specifica e giustificata, e la sua espressione diretta mette in evidenza i comportamenti sbagliati, e difende l’integrità in un modo che va a vantaggio di tutti. … La rabbia interiorizzata, imbottigliata è diffusa a livello epidemico nella nostra società e le sue conseguenze sono una catastrofica violenza domestica, il crimine violento, ogni tipo di aggressività mal indirizzata. La rabbia è la meno consentita, la meno approvata delle emozioni della nostra società, e perciò la più repressa.  … Se solo potessimo imparare ad essere giustamente arrabbiati nel momento giusto, per proteggere il nostro territorio personale da una vera invasione, la rabbia sarebbe una risposta adatta, il modo appropriato per risolvere le sfide, una terapia senza effetti collaterali negarvi invece che una condizione cronica la cui impotenza produce effetti distruttivi. L’espressione autentica della rabbia spesso genera un sentimento di compassione, in quanto si passa dalla rabbia per la violazione a un apprezzamento simpatetico di quello che ha spinto la persona a invadere i nostri confini. E la stessa rabbia può essere una forma appropriata di compassione.

TRISTEZZA 

La tristezza è la liberazione, l’abbandono emozionale che si verifica quando le nostre aspettative, i nostri desideri vengono delusi. La tensione dell’aspettativa e dell’intenzione si scioglie. La tristezza fa male perché comporta il rinunciare a ciò a cui siamo attaccati … e il continuare a vivere nonostante la perdita. … Siamo portati a pensare che la maniera più ovvia per essere felici, per avere il ritmo e la scintilla della felicità, è di evitare la tristezza. In realtà, è esattamente il contrario. Solo se accettiamo l’inevitabile tristezza possiamo raggiungere la vera gioia. … La tristezza vi mette in contatto con il cuore della vostra vulnerabilità e con i legami primari che formano la rete della vostra esperienza. … La tristezza è lo strumento di trasformazione che ci permette di fondere la nostra rigidità, il nostro desiderio di sicurezza, di stabilità, di essere rassicurati con l’inevitabilità del cambiamento e la necessità di crescita. La sfida è di accettare la nostra inevitabile vulnerabilità e accogliere la tristezza così come viene, come lo sfogo necessario per convivere al meglio col cambiamento. … La tristezza segnala la necessità di rompere un legame. E’ un sintomo proveniente dal cuore di cui è meglio tenere conto. E se impariamo a convivere con la tristezza della nostra vita scopriremo presto che l’esprimere tristezza produce inevitabilmente la gioia. Quando la vita ci delude e va contro i nostri desideri più profondi, la tristezza è la risposta giusta, la sua energia purificatrice consente al resto dei nostri sentimenti di scorrere liberamente.

GIOIA 

La gioia è l’energia espansiva del benessere dinamico. Ci solleva l’animo, ci dona energia, ci fa brillare gli occhi, dà sicurezza la nostro passo, riempie di leggerezza la nostra esistenza. La gioia è naturalmente generosa e rilassata e aperta. Si manifesta quando la nostra energia scorre liberamente in una dinamica di risposte appropriate alle nostre esperienze. …. Questa gioia si verifica ovviamente solo quando le altre emozioni, la paura, la rabbia, la tristezza, sono libere di scorrere. … Gran parte delle persone fanno finta di essere felici, poiché questo è quello che vogliono gli altri pensino; è la condizione esistenziale più accettabile. Ma la vera felicità è molto rara. … Quando la gioia arriva veramente, dovremmo festeggiare, anche se molti di noi si sentono imbarazzati se si abbandonano a spontanee esplosioni di esultanza. Non è che pensiamo che vi sia qualcosa di sbagliato nell’essere pieni di gioia, ma siamo comunque prigionieri di un pregiudizio che considera poco alla moda o poco sofisticato l’essere troppo  pieni di gioia, o troppo apparentemente emotivi. Spesso il fatto di avere un cuore ci provoca un disagio simile a quello che ci provoca il fatto di avere un corpo. … Ultimamente si è parlato molto del potere guaritore del senso dell’umorismo. … L’umorismo ci permette di vedere le cose nella giusta luce, di riconoscere quanto poco sappiamo, quanto poco infallibili e quanto poco perfetti siamo.. L’umorismo per un istante ci spiega questa profonda verità. Inoltre ci libera dai nostri legami solenni, ed è questa libertà dai legami, questo non aver bisogni o rimpianti che è alla base della vera gioia. …

COMPASSIONE 

La compassione è il frutto della paura, della rabbia, della tristezza e della gioia. Quando queste emozioni fanno parte della nostra vita quotidiana, grazie a loro potete provare empatia verso gli altri e cominciare a dare agli altri quello di cui hanno veramente bisogno. La compassione non sempre è un abbraccio, talvolta è come uno schiaffo in faccia. Comporta l’essere capace di sentire quello che l’altro sta sentendo rimanendo abbastanza distaccati per poter capire quali sono i suoi veri bisogni e quindi reagire nella maniera appropriata. Potete avvertire il dolore, la gioia, la paura di qualcuno, ma non sono le vostre emozioni, piuttosto sono le emozioni che vi legano agli altri. Se siete veramente compassionevoli, il fatto che qualcuno ha paura non vi fa provare paura, ma vi consente di sentire e affrontare la sua paura. Siete in grado di provare una genuina empatia perché siete liberi da confuse proiezioni di voi stessi. … La compassione comporta il riconoscere le emozioni degli altri e il rispondere nella maniera appropriata a quello che sta succedendo. La compassione è un camaleonte: può indossare la maschera della paura, della rabbia, della tristezza, della gioia, persino dell’indifferenza a seconda delle circostanze. Il Buddha compassionevole sorride con un occhio e ha una lacrima nell’altro, e la nostra missione è di indirizzare le persone verso la vera libertà, non di tenere loro la mano dicendo che tutto si sistemerà. … La compassione significa dare agli altri quello di cui hanno bisogno, che non sempre è quello che vogliono. … Per noi è essenziale aiutare i nostri compagni, amanti, figli e amici e lasciare che le loro emozioni respirino e trovino la loro espressione. La compassione aiuta le altre persone a entrare nei loro autentici sentimenti e a liberarli e a scoprire le false emozioni. … Da un certo punto di vista la compassione è l’assenza delle emozioni. Cioè siete così liberi dal vostro passato emozionale che siete aperti verso la verità dei sentimenti degli altri. … Si può dire che la compassione è l’assenza di emozione da cui hanno origine tutte le emozioni.

Un piccolo passo verso la Gioia di Essere.

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