Godi di quel che hai

DI CHE SI TRATTA
C’è un vecchio detto che dice “Chi si accontenta gode”. Per molto tempo ho interpretato queste parole come un “farsi andar bene” le cose, senza cercare di aspirare a di più, o a qualcosa di meglio. Il vero significato di accontentarsi in realtà è sentirsi contento/a di quello che c’è. Questo mi fa venire in mente un quadretto che c’era a casa dei miei genitori e che recitava:

Se dovessi ringraziare Dio per tutto quello che mi dona, non mi resterebbe tempo per lamentarmi di quello che mi manca”.

Come sarebbe la nostra vita se fossimo grati per quel che abbiamo già, piuttosto che concentrarci su ciò che manca? Quello che indento con Godi di quel hai è molto legato alla gratitudine, quel sentimento che sgorga naturale dalla consapevolezza di avere ed essere abbastanza. Lo stato di gratitudine non ci risparmia dal bisogno di qualcos’altro, ci fa sentire la necessità solo di qualcosa di intimo, utile e di valore per noi. La soddisfazione di quel bisogno sarà a quel punto fonte di Gioia, soddisfazione e ancora maggior gratitudine. Non andrà a riempire di oggetti inutilizzati le nostre case e le nostre vite.

COSA PUOI FARE AUTONOMAMENTE

Molti di noi hanno armadi pieni di vestiti, camicie, sciarpe, felpe, abiti di tutti i tipi che non mettiamo da chissà quanto tempo. Accade addirittura di non ricordare neanche più di averli comprati. In un un meraviglioso libro “Il magico potere del riordino” (1) ho trovato suggerimenti utili non solo per fare ordine e spazio in casa, ma per godere di quel che si ha. L’autrice dà un fantastico consiglio su quali indumenti scegliere di tenere.

Supponiamo di volerci occupare dei pantaloni. Tiriamo fuori dall’armadio tutti i pantaloni che abbiamo e li mettiamo sul letto o per terra.

Mi sento come una regina/un re quando l’indosso? Mi sento bella/o?

Ne prendiamo in mano uno alla volta, ne sentiamo la stoffa, la consistenza, lo osserviamo chiedendoci “Mi sento come una regina/un re quando l’indosso? Mi sento bella/o?”. Se la risposta è no si elimina il pantalone in questione. Se la risposta è positiva si tiene il pantalone e si ripone con cura. Quando lo indossiamo ci verrà naturale godere di quel paio di pantaloni e sentirci regine/re. Che ne pensi?
Il bello è che si può applicare questo metodo a qualsiasi cosa: felpe, gonne, libri, creme, oggetti; persino attitudini e persone.

IL SUGGERIMENTO DI PROSPETTIVA G
Puoi vedere se trovi spunti in #Gioiaè.
Puoi trovare ispirazione negli articoli delle categorie Gioia di essere o Godi di quel che hai.

SPERIMENTALO DAL VIVO
Ci sono tanti modi per poter mettere in pratica questo spunto. Se hai tendenza a lamentarti, a dare agli altri la responsabilità di quello che ti accade, a vedere il peggio negli altri e nella vita puoi scegliere di fare un breve percorso individuale e ri-scoprire in te risorse, qualità e capacità di cambiamento. Puoi anche vedere se c’è qualche argomento nei percorsi di gruppo in programma che possa fare al caso tuo in questo momento. Sarò lieta di fornirti ulteriori informazioni e incontrarti personalmente.

  1. Marie Kondo, Il magico potere del riordino, Vallardi
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