ELOGIO DELL’INQUIETUDINE | Franco Arminio

ELOGIO DELL’INQUIETUDINE di Franco Arminio

Io sento una radicale insicurezza.
È la mia dannazione e forse la mia fortuna.
Nessun attimo è al sicuro, 
Appena prendo una postura più salda
mi bastano due passi per sgretolarmi.
Da un respiro e l’altro c’è il vuoto,
come se vivessi su un ponte di spaghi.
Forse così è la vita di tanti.
L’attimo terribile può arrivare in qualunque momento
mentre ci aggiriamo per capire dove siamo capitati,
cosa possiamo combinare su questa piccola terra tonda.
Bisogna fare qualcosa per riconoscerci,
per annusarci, per dirci in silenzio
quello che abbiamo da dirci.
Siamo creature dell’urgenza,
incapaci di farci dirottare dalla quiete,
dal buon senso.
Io voglio passare il resto della mia vita con voi.
Ditemi dove siete, non importa con chi siete,
non dovete darmi nulla,
dovete solo farmi riconoscere la vostra inquietudine,
farmi vedere che siamo frammenti dello stesso vaso.
Non possiamo educarla questa inquietudine.
Non possiamo affondarla in una pace falsa,
in una bontà finta.
E allora confidiamo di diventare ogni giorno più fragili,
più indifesi, non vogliamo esporci a nessuna sicurezza,
a nessun privilegio.

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